MUSK – TRUMP: L’IMPERIALISMO DI STATO AMERICANO di Piero De Sanctis
La travolgente vittoria elettorale di Trump nelle ultime elezioni politiche americane, sostenuta e finanziata da Musk, l’uomo più ricco del mondo e proprietario del più grande colosso industriale-tecnologico americano, è la più chiara dimostrazione, qualora ce ne fosse ancora bisogno, della sintesi del sistema di produzione capitalistico con la potenza politica dello Stato diretto da Trump.
È un sistema, a dir vero, già collaudato, in misura ridotta, tra la fine del XIX secolo e il primo decennio del XX, allorquando il capitale aveva assunto dimensioni tali da estendere la propria attività oltre i confini nazionali e costruito un gruppo di banche gigantesche con una ricchezza favolosa, introducendo nella lotta per il dominio mondiale, il principio della statizzazione della produzione capitalistica. Il sistema fu chiamato: capitalismo monopolistico di Stato, poiché l’appropriazione di quote crescenti di plusvalore si rivelò impossibile senza l’intervento attivo dello Stato nell’economia. Esso manifestò la sua vera natura, ci ricorda Lenin, come capitalismo parassitario, con la formazione di un enorme strato di rentiers, ovvero di capitalisti che vivono, senza lavorare, col taglio delle cedole bancarie, con l’accaparramento delle fonti di materie prime, con le guerre, ecc.
Oggi la novità del governo Musk-Trump consiste proprio nel fatto che sulla struttura delle gigantesche forze economiche dell’imperialismo, si erge una sovrastruttura politico-istituzionale, direttamente subordinata alla prima, cioè nel trapasso della democrazia alla reazione politica. Si tratta di un meccanismo che riunisce milioni di uomini nell’unica organizzazione dell’imperialismo di Stato e che costituisce la nuova forma del sistema di produzione capitalistico. Esso non può che tendere alla trasformazione della stessa democrazia americana e di quelle occidentali, in oligarchie e al sostegno politico e finanziario delle forze più reazionarie neofasciste e neonaziste. Esso aspira alla supremazia, al dominio del mondo e non alla libertà. Venalità, corruzione in proporzioni gigantesche, complotti, deportazioni di migranti, truffe di ogni genere, calunnie e menzogne costituiscono l’essenza del suo governo e, nel contempo, la dimostrazione più palese che l’imperialismo americano non ha più nulla da dire alle masse popolari, nonostante tutte le cure dei suoi migliori medici supermiliardari, è in fase morente.
Teramo 14 novembre 2024