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Testo del discorso pronunciato da Bruno Tonolo, Presidente della Sezione ANPI «Martiri di Mirano»

Sono passati 77 anni dal giorno della Liberazione dal nazifascismo.
Da quel momento, in Europa e nel mondo, si andava verso una ricostruzione morale politico-unitaria, corporea-mentale con l’obiettivo di vivere in pace, una pace tra tutti i popoli del mondo.
La pace doveva essere consolidata dalla creazione di istituti internazionali come l’ONU e doveva essere protetta dalla nostra Carta costituzionale, frutto della Resistenza e dell’unità del nuovo Parlamento della Repubblica italiana.
Tuttavia si sono fatti avanti, di soppiatto inizialmente, poi con sempre più vigore, gli effetti della presenza delle armi atomiche posati sugli equilibri dei rapporti internazionali: Hiroshima e Nagasaki dunque non avevano insegnato niente ai detentori del potere nucleare. Anzi, con strategia estrema, costoro hanno promosso la corsa al riarmo nucleare, inventando un’«equazione utile alla sicurezza internazionale e alla pace nucleare» (così la definivano): la deterrenza nucleare.
Di forza siamo entrati nell’era atomica.
Tutti gli avvenimenti politici, le parole, i pensieri, le azioni e le decisioni sono intrapresi all’interno di questa situazione, di questa presenza mefistofelica.
I tentativi di utilizzare la possibilità della fine del mondo come una pedina sullo scacchiere della politica internazionale – indipendentemente o meno dalla loro astuzia – sono segni di accecamento in tutti i sensi.
L’epoca delle astuzie e degli stratagemmi deve finire: il pericolo atomico non è un mezzo strategico e tattico, ma è un pericolo concreto e va affrontato sul punto essenziale: sulla minaccia che pesa sull’umanità, sull’apocalisse che ne deriverebbe. Questo dovrebbe essere il realismo politico.
Non affrontare le conseguenze delle bombe atomiche, affidarsi a coloro che si occupano della fabbricazione e dell’impiego dell’arma nucleare – cioè al Complesso militare- industriale e alle filiere politico-speculative comunicative -, come fossero più competenti di noi, è una follia. Una follia, perché non sanno neppure loro quale sarà il nostro e il loro futuro.
Una cosa è certa: senza troppe parole, le bombe atomiche creerebbero uno sterminio di massa e la soluzione nucleare non è la costruzione di un bunker in giardino, ma l’eliminazione delle armi atomiche e della deterrenza nucleare.
Gli esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) hanno concluso, nel rapporto Effetti della Guerra nucleare sulla Salute e sui Servizi sanitari, pubblicato nel 1984, che nessun servizio sanitario in nessuna parte del mondo sarebbe capace di affrontare significativamente le terrificanti conseguenze della guerra nucleare sulla Salute, soprattutto dal momento che gli stessi servizi sanitari sarebbero gravemente distrutti o resi inservibili. In queste condizioni gli esperti scienziati sottolineano l’importanza della prevenzione di un conflitto nucleare.
Come ANPI ci facciamo portavoce di un Appello alla Mobilitazione generale di tutta la Società civile, pacificamente. Ci rivolgiamo al Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, affinché si faccia promotore di una campagna volta a iscrivere tutti i Comuni veneti a Majors for Peace, associazione presieduta dal Sindaco di Hiroshima, e a indurre i Sindaci a firmare simbolicamente, per quanto compete al loro territorio, il Trattato sulla Proibizione delle Armi nucleari (TPNW).
Ci rivolgiamo inoltre agli Ordini dei Medici e alla Croce Rossa italiana affinché si iscrivano alla Associazione Medicina per la Prevenzione della Guerra nucleare (IPPNW), Premio Nobel per la Pace nel 1985.
Sosteniamo inoltre, in tempi brevi, l’istituzione di un gemellaggio VENEZIA-HIROSHIMA, essenza del paradosso della Bellezza creativa assoluta e della Bruttezza subita assoluta.
Infine, chiediamo il Cessate il fuoco immediato e Trattative immediate Russia- Ucraina, con referente Papa Francesco.

Mirano, 25 aprile 2022

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