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9   maggio   2025 di Piero De Sanctis

Il 9 maggio 2025 si celebra in Russia l’ottantesimo anniversario della GRANDE VITTORIA della guerra patriottica dell’Armata Rossa contro il nazifascismo e l’annientamento del Terzo Reich. Una data che fa paura, ancora oggi, a molti governi occidentali ricorda la grande vittoria della guerra patriottica contro il nazifascismo del 9 maggio 1945.Una paura che, oggigiorno, si esprime nei vari tentativi, da parte dei maggiori giornali nazionali e internazionali e delle maggiori reti televisive europee, nel minimizzare, offuscare e travisare i meriti dell’Armata Rossa e il sacrificio di 25 milioni di morti.

D’altra parte, basti ricordare che nel giugno del 1941 Truman, il futuro presidente degli Usa, già sosteneva la necessità che gli Usa avrebbero dovuto appoggiare Hitler, anche militarmente, nel caso che la sua avventura in Russia si fosse messa male. Truman aveva chiamato a posti di grande responsabilità uomini come Vanderberg, Connolly e Foster Dulles, i quali in passato sono stati aperti sostenitori dell’alleanza con Hitler e del fronte antisovietico mondiale. Il premier inglese Churchill, uno dei responsabili della mancata apertura del secondo fronte (quello della Nomandia) aveva dato, nell’aprile del 1945, ordini ai capi militari occidentali in Germania perché non disarmassero i tedeschi, ma li tenessero pronti per un eventuale impiego contro i sovietici. Questi erano le idee e i sentimenti reconditi degli angloamericani, mai espressi chiaramente, ma portati avanti, diplomaticamente, nel tentativo di condurre una guerra insieme a Hitler contro l’Unione Sovietica.

Ma le cose andarono diversamente. Hitler considerò che sarebbe stato molto più facile attaccare prima l’Europa e poi la Russia. Infatti nella primavera del 1940 l’esercito nazista occupò la Danimarca e la Norvegia e, immediatamente dopo attaccò il Belgio e l’Olanda e invase la Francia. Con l’allargarsi dei confini della guerra, si allargarono pure le dimensioni della resistenza popolare. Verso la fine del 1940 e l’inizio del 1941, il movimento di resistenza acquistò un sempre più chiaro carattere di massa, come dimostra l’Appello del Comitato Esecutivo dell’Internazionale comunista: «Mai l’idea della solidarietà internazionale del proletariato ha avuto un significato vitale per gli operai di tutti i paesi come in questi giorni. Serrate le vostre file con il grande paese del socialismo. Evviva l’unità fraterna dei proletari di tutto il mondo!».

Con l’aggressione nazista della Russia del 22 giugno 1941 e l’inizio della grande guerra patriottica contro gli aggressori, il movimento di resistenza popolare conobbe un nuovo grande sviluppo. La forma di lotta più efficace e che diede maggiori risultati nei paesi occupati dai nazifascisti, fu la lotta del movimento partigiano. I comunisti diressero la creazione dei movimenti nazionali e popolari, come il Consiglio nazionale della resistenza in Francia, il Comitato di liberazione nazionale in Italia, il Fronte di liberazione nazionale in Grecia, il Comando supremo dei reparti popolari di liberazione dei partigiani in Jugoslavia e, così via, in Polonia, Albania, Romania, Norvegia, Corea, Filippine, ecc.

Il 24 dicembre del 1943 iniziò l’attacco dell’Armata Rossa per la liberazione dell’Ucraina occupata dalle truppe naziste. Il 28 gennaio del 1944, dopo il ricongiungimento delle forze del primo e secondo fronte ucraino, i nazisti rimasero accerchiati nella sacca di Korsun, ed eliminati.

Il 1944 fu l’anno della liberazione di tutto il territorio sovietico. Il colpo decisivo venne inferto ai nazisti a Leningrado, dopo quello ricevuto a Stalingrado nel novembre 1942. Per due anni i tedeschi avevano tenuto Leningrado nella tenaglia dell’assedio. Migliaia e migliaia dei suoi abitanti morirono per il freddo e la fame, costretti a sacrifici sovraumani. Essa fu liberata da una poderosa offensiva delle truppe sovietiche che si sviluppò dal 14 dicembre del 1942 fino alla fine del gennaio del1944. Il 27 gennaio del 1944, 23 salve di cannone annunciarono la fine dell’assedio di Leningrado.

La Seconda guerra mondiale per la sua ampiezza, per i suoi sconvolgimenti, distruzioni e vittime, non aveva precedenti nella storia dell’umanità. Essa coinvolse l’Europa, l’Asia, l’Africa e l’Oceania, un territorio immenso di 22 milioni di kmq. Furono coinvolte in questa tragedia 1 miliardo e 700 milioni di persone, ovvero tre quarti della popolazione mondiale. Sotto le armi furono chiamati 110 milioni di soldati; 40 milioni in più rispetto alla prima guerra mondiale. Secondo calcoli più che attendibili solo i morti sovietici furono dai 20-25 milioni.

Mai nel corso di tutta la storia precedente del movimento operaio e democratico c’era stato l’esempio di milioni di uomini, di diverse concezioni sociali e di diverse nazionalità che si batterono per un’unica causa comune, contro uno stesso nemico. Mai come prima di allora si allargarono e si rafforzarono i legami tra i popoli e i lavoratori di tutti i paesi. I partiti comunisti dimostrarono, attraverso la loro attività, di essere i più sinceri e conseguenti difensori degli interessi del popolo e della classe operaia. Decine di migliaia di comunisti diedero la vita per la liberà dei popoli. Degli 80 mila partigiani morti in Italia, circa la metà era comunista. Crebbe la forza della classe operaia in tutti i paesi del mondo.

Ecco perché occorre onorare e commemorare la data del 9 maggio2025, simbolo universale della lotta dei popoli per il socialismo.

 

 Teramo 9 maggio 2025

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