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Lettera ai garanti della lista Tsipras e ad Alexis Tsipras

Si è appreso nei giorni scorsi che il “comitato dei garanti” per la formazione di una lista <Tsipras> italiana  per le prossime elezioni europee ha escluso in maniera esplicita e definitiva candidature, a qualsiasi titolo,  riconducibili al PdCI, dopo l’incontro del 12 marzo tra la Dott.sa Barbara Spinelli e rappresentanti del PdCI.
Questo ha determinato interrogativi, malumori e proteste e anch’io, a titolo personale, ho firmato insieme ad altri il seguente comunicato:

L’esclusione della rappresentanza politica del PdCI nella Lista Tsipras è un atto politico grave e ingiustificabile, che va al di là di una normale discussione su questa o quella candidatura, o di fattori meramente elettoralistici che in qualche misura sono fisiologici in tutte le competizioni elettorali, tanto più nell’ambito di liste plurali.
Questa drastica e totale esclusione di tutti i candidati di una forza politica, pur piccola, che fin dall’inizio ha partecipato con lealtà e spirito costruttivo a questo processo unitario a sinistra, assume un significato politico più generale, di metodo e di sostanza, e solleva pesanti e legittimi interrogativi: perché?

Tale esclusione, in ogni caso, indebolisce, all’interno della Lista, la componente che con maggiore determinazione si batte contro la politica liberista e militarista dell’Unione europea, che sta portando oggi al pericolo di guerra nel cuore dell’Europa.
Siamo solidali con chi ha subito tale discriminazione. Chiediamo che nessun tentativo sia lasciato cadere al fine di riparare al danno creato.

Primi firmatari

Angelo D’Orsi – storico del pensiero politico, università di Torino;
Domenico Losurdo – filosofo, università di Urbino;
Luciano Canfora – filologo, università di Bari;
Wasim Dahmash – docente di letteratura e lingua araba, università di Cagliari;
Vittorio Pesce Delfino – antropologo;
Antonio Mazzeo – movimento “No Muos”, Sicilia;
Domenico Gallo – magistrato;
Piergiovanni Alleva – giuslavorista;
Carla Nespolo – presidente Istituto Storico della Resistenza di Alessandria;
Ada Donno– associazione Donne della Regione Mediterranea;
Riccardo Cavallo – filosofo del Diritto, università di Catania;
Giampaolo Patta – CGIL nazionale;
Michele Giorgio – giornalista “il manifesto”;
Marino Severini – cantautore;
Gianni Fresu storico del movimento operaio;
Manlio Dinucci – il manifesto;
Paolo Ciofi – presidente di “Futura Umanità”, associazione per la storia e la memoria del PCI
Bassam Saleh, segretario Fatah Italia””
Luigi Vinci, Movimento Partito del Lavoro, già capogruppo PRC Parlamento europeo, GUE-NGL, Bruno Steri,Cpn-Prc, già responsabile Europa Prc,
Giovanni Barozzino, Fiom – senatore Sel

 appunto interrogativi, questi ultimi dovuti alla scarsa comprensibilità delle motivazioni (o si dovrebbe dire meglio <giustificazioni>? … il <perchè?> del comunicato), malumori e proteste.
Malumori e proteste anche presenti nel comunicato stampa di Cesare Procaccini, segretario nazionale del Partito dei Comunisti Italiani.

“La totale esclusione di una rappresentanza politica del PdCI nella lista Tsipras, in violazione di tutti gli accordi precedentemente assunti, è stata confermata ieri (mercoledì 12 marzo) nell’incontro che una delegazione del Partito ha avuto con Barbara Spinelli, rappresentante dei cosiddetti “garanti “.
Siamo di fronte ad un atto di grave discriminazione politica, che va ben al di là della questione delle candidature.
L’attacco non è solo a noi, ma ad un orientamento politico e programmatico come il nostro, condiviso peraltro da forze comuniste e di sinistra interne ed esterne alla Lista, che evidentemente viene ritenuto, da una parte dei promotori e da una parte degli aderenti alla Lista Tsipras, incompatibile con una linea euro-atlantica che sta riportando la guerra e il fascismo nel cuore dell’Europa.
Il PdCI, pertanto, sospende immediatamente ogni iniziativa di sostegno a tale Lista, ivi compresa la raccolta e la certificazione delle firme e riunirà nei prossimi giorni gli organismi dirigenti per assumere le decisioni conseguenti.

giovedi 13 marzo 2014
Cesare Procaccini, segretario nazionale del Partito dei Comunisti Italiani (PdCI)”

appunto malumori e proteste come si conviene a dirigenti politici che devono rendere essenziale il discorso e semplificarlo fino a formule da < slogan > o <parole d’ordine>.
Il contributo di un sodalizio culturale quale il Centro Gramsci di educazione non può invece non rimanere ancorato alla considerazione della natura complessa dei fenomeni che queste situazioni politiche determinano.
Nel caso particolare la lunga storia nei rapporti tra Europa, Italia e Grecia.
La lista italiana Tsipras si ispira al recupero dell’esperienza politica negli ultimi tempi sviluppata in Grecia dal Partito Syriza che con la formula “Sì all’Europa dei cittadini e no a quella dei banchieri”  dice “no” alla prosecuzione della politica di austerità, chiede un nuovo piano Marshall per l’Europa mediterranea, insiste sulla proposta di pagare gli interessi sul debito solo se il Pil del suo paese avrà un chiaro costante segno positivo e fa muro contro la Troika e i suoi  memorandum, i tagli indiscriminati che hanno portato al costante abbassamento del Pil del Paese, con una perdita del 25% in cinque anni. Chiede una logica totalmente nuova, perché quella adottata sinora ha portato ad un vicolo cieco.
E prima ancora?
la Grecia che difende l’Europa a Maratona e poi alle Termopili, la Grecia che difende ancora l’Europa dopo oltre venti secoli e  Lord Byron che si sacrifica a Missolonghi,  poi la Grecia spogliata dei suoi tesori archeologici da tedeschi e inglesi, poi i danni causati dalla seconda guerra mondiale causati dagli aggressori nazi-fascisti e, dpo la guerra, pagati dall’Italia e non dalla Germania.
Ma bisogna proprio ricordare tutto questo per parlare di argomenti attuali, stringenti e politici?
Ebbene sì, perchè dubbi, interrogativi, malumori e proteste non comportino posizioni critiche o addirittura rovinose del tipo “ sospendiamo immediatamente ogni iniziativa di sostegno… “ né d’altra parte si pensi di poterli superare con formule banalmente accomodanti del tipo “staremo a vedere… “.

E allora che fare?

“noi siamo tranquilli, perchè abbiamo una bussola, perchè abbiamo una fede… la nostra concezione del mondo si sintetizza nella profonda persuasione che il male non riuscirà mai a prevalere” (Socialismo e fascismo. L’Ordine Nuovo 1921-1922, Einaudi, Torino 1966) e ancora “nulla è perduto se rimane intatta la coscienza e la fede, se i corpi si arrendono ma non gli animi” (ibidem).
Gramsci dunque già negli anni terribili (e per lui mortali) del fascismo vincente, ci invitava ad aver <fede>, una fede laica che non è certo “residuo dello spontaneismo, del razionalismo astratto che si basa su un concetto della ‘natura umana’ astrattamente ottimistico e facilone” (Quaderni del carcere, Einaudi, 1975).

Si tratta  di decidere di avere fiducia in qualcuno, dichiararlo e quindi non di aprirgli una linea di credito per verificarne poi i risultati (magari con la incosciente e autolesionistica speranza che manchino o siano negativi) ma piuttosto di rendere lui responsabile della fiducia  che noi abbiamo deciso (e gli abbiamo detto) di volergli accordare.

 
“La volontà reale si trasforma in un atto di fede, in una certa razionalità della storia, in una forma empirica e primitiva di finalismo appassionato che appare come un sostituto della predestinazione, della provvidenza, ecc., delle religioni confessionali.”(Quaderni del carcere, Einaudi, 1975).
 
E’ con questo atteggiamento che il Centro Gramsci di Educazione, che già il 2 febbraio in una lettera aperta a forze e personalità politiche  sociali e culturali democratiche aveva scritto ““… Con l’auspicio che l’Arco costituzionale parlamentare d’opposizione possa legarsi alle fondamentali lotte popolari, tutte le energie democratiche devono lottare unitariamente in questo momento critico della società italiana, europea e mondiale. Si approssima infatti un momento di grande impegno per l’importante appuntamento delle prossime elezioni europee dove progetti e interlocutori politici di grande spessore, con la candidatura di Alexis Tsipras, attendono di essere attivamente sostenuti per poter finalmente ottenere importanti risultati.”” intende continuare a dare il proprio contributo di riflessione critica  e di iniziativa politica.

Il Presidente
Vittorio Pesce Delfino

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