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Giacomo Matteotti

Scritto e pubblicato nel 1924, questo breve testo di Piero Gobetti è più del ritratto di un individuo: è un trattato di metodo, un esempio di stile, del fare politica. E’ un esempio da seguire. Giacomo Matteotti si eleva ad emblema della politica della classe operaia, che fa dell’emancipazione economica e culturale degli individui una ragione di esistenza, un istinto, un destino che non si interrompe neppure di fronte alle bastonate, agli sputi, alla morte. “Matteotti era un uomo da affrontare la morte volontariamente”, riporta Gobetti citando la lettera di un lavoratore ferrarese, “se questo gli fosse sembrato il mezzo adatto per ridare al proletariato la libertà perduta”. Lo stesso Gobetti chiude aderendo con la stessa intensità alla medesima missione storica per la quale Matteotti è vissuto ed è stato ucciso. Non è un caso allora che anche Gobetti venga perseguitato, picchiato e ammazzato dai fascisti. Ogni lavoratore, ogni giovane che si appresta alla politica, ogni sincero democratico, ogni intellettuale antifascista dovrebbe leggere e studiare questo piccolo ma esplosivo scritto. Con questa speranza, decidiamo quindi di condividerlo.

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Fonte: FONDAZIONE GIACOMO MATTEOTTI ONLUS e FONDAZIONE DI STUDI STORICI FILIPPO TURATI ONLUS

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