LE GRANDI MANIFESTAZIONI POPOLARI DEL 3-4-5 OTTOBRE CONTRO I PIANI DI GUERRA DELL’IMPERIALISMO AMERICANO di Piero De Sanctis
Non si sono mai ricordate, a memoria d’uomo, grandi manifestazioni popolari in Italia e in Europa, come quelle che abbiamo visto e vissuto nei giorni 3-4 e 5 ottobre scorso, contro la guerra, per la pace e l’indipendenza delle nazioni. Solo in Italia si sono contati più di tre milioni di persone che hanno sfilato in corteo in tutte le principali città, cantando inni partigiani e innalzando bandiere della pace insieme a quelle della Palestina. Hanno tremato i governi occidentali di fronte a tanta marea di popolo in movimento.
La scintilla è partita dall’atto di pirateria da parte del governo nazifascista d’Israele contro un convoglio di 43 barche europee, disarmate, che portavano aiuti umanitari al martoriato popolo palestinese. «Una scintilla può incendiare tutta la prateria», diceva Mao. E così è stato. L’incendio si sta propagando in tutta l’Europa e nel Medioriente. La Pax americana, ovvero, la nuova politica coloniale di aggressione delle nazioni più deboli, camuffata da piani per la pace, non è dissimile, se non nella forma, da quella del secolo scorso in cui gli aggressori si autodefinivano aggrediti.
Il presidente degli Stati Uniti, Trump, non ha sostenuto in più occasioni che l’America è stata rapinata, da tempo, dall’Europa? E che l’attuale guerra commerciale dei dazi contro le nazioni europee è il risarcimento dovuto per quella rapina? Ebbene, se così fosse, cosa centrano in tutto ciò la Cina e la Russia? vero, invece, che la Russia è stata circondata dalle basi Nato e che l’Europa si sta armando per una probabile guerra contro la Russia, e non viceversa.
Il disprezzo e l’astio manifestati da milioni e milioni di persone negli innumerevoli cortei contro il governo Trump-Netanyahu e i vassalli europei, sono la più chiara dimostrazione di opposizione ad ogni politica di armamenti e di nuove guerre che, sperperando miliardi e miliardi di denaro sottratto al popolo lo spingono verso rivolte disperate per non morire di fame.
L’attuale genocidio del popolo palestinese non è che l’ultimo atto di una tragedia iniziata da Moses Hess, verso la fine del XIX secolo, secondo cui il sionismo sarebbe «un bastione dell’Europa contro l’Asia, un avamposto della civiltà a difesa della barbarie». Fra il 1882 e il 1938, ci furono 5 convogli (definiti ascesa) di ebrei europei che sbarcarono nella terra della Palestina per un totale di 400 mila ebrei. Ad ogni ascesa corrispondeva un egual numero di arabi-palestinesi cacciati dalle loro terre e dalle loro case. Tale politica fu continuata poi dall’imperialismo inglese con la Dichiarazione di Balfour del 1917, che consigliava e caldeggiava la «creazione di un focolare nazionale» per il popolo ebraico. D’allora ad oggi, lo sterminio del popolo palestinese, reo di possedere una terra bellissima e ricca di gas e materie prime, è andato avanti fino alla totale cacciata dei palestinesi dalla loro terra.
Il millantato piano di pace di Trump non è altro che l’ennesimo inganno dei due compari, Trump e Netanyahu, per allungare le loro avide grinfie sulle nazioni di Iran, Iraq, Siria, Giordania, Libano, Yemen, Kuwait.
Teramo 10 ottobre 2025

